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Dopo aver trionfato nella lotta serrata del Trofeo Aprilia, Alessandro Arcangeli è tornato ancora al Mugello ma questa volta a bordo di una SBK.

Il rider di Rimini ha già scritto una pagina di storia del neonato Trofeo Aprilia RS660, diventando il primo Campione in assoluto. Una stagione praticamente perfetta per Arcangeli che non ha mai perso di vista l’obiettivo riuscendo a inanellare successi e prestazioni convincenti nell’arco del calendario, specie sulla pista di Misano. Dopo la vittoria all’esordio stagionale, Arcangeli proprio sulla pista di casa ha ipotecato il titolo portandosi a casa il successo nella doppia gara in programma, una mossa che ha inciso e non poco sull’esito finale, sancito con la vittoria del Mugello.

Proprio sul meraviglioso impianto toscano, alcuni giorni fa, Arcangeli ha avuto la possibilità di vivere l’esperienza unica ovvero quella di testare una SBK tra le colline e le curve mitiche del Mugello. Occasione da non perdere e giusto “premio” dopo una stagione da Campione (per altro non ancora finita con l’epilogo di Vallelunga alle porte).

Grazie alla partnership tra BK Corse, Aprilia e il team Nuova M2 Racing, il giovane pilota ha vissuto una giornata indimenticabile stupendo tutti per grande senso del lavoro di squadra, sensibilità (anche nelle sessioni su pista bagnata) e ovviamente tempi sul giro dove è riuscito a chiudere nelle prime posizioni della classifica alla prima presa di contatto con la RSV4.

BK Corse si è detta orgogliosa di quanto fatto, specie per lo spirito sposato in comune accordo con la policy delle series Aprilia Racing, ovvero far crescere e coltivare i nuovi talenti, in questo caso dalla RS660 alla SBK.

Alessandro ha così raccontato la propria esperienza.

– Innanzitutto, cosa si prova a guidare una SBK su un circuito come il Mugello?

«E’ un qualcosa che sogni da bambino. Quando inizi dalle minimoto speri sempre di poter arrivare un giorno al Mugello, è una delle piste più conosciute e non ha eguali. Se aggiungiamo anche una SBK e uniamo le cose, viene fuori qualcosa di incredibile, emozione davvero fortissima».

 

– Su quale aspetto ti ha stupito la moto e su cosa hai dovuto adattarti per prima?
«Ciò che mi ha stupito di più e quanta potenza possa sprigionare la RSV4. Arrivare ai 300km/h con quella facilità è qualcosa di mostruoso e diciamo che è stato proprio questo l’aspetto a cui doversi adattare, ovvero dover gestire tutta quella potenza, non solo sul rettilineo ma in tutta la pista e in diversi aspetti legati tra loro».

– Come è stato lavorare con un team esperto come Nuova M2 Racing?
«Lavorare con un team come M2 è stato bellissimo, le persone sono tutte di alto livello e poterci lavorare insieme mi ha fatto crescere molto. E’ stato importante il lavoro con il telemetrista, in tre turni mi aveva già spiegato ogni dettaglio. Metterlo in pratica è stato diverso è ovviamente c’è tantissimo margine di miglioramento ma rende l’idea».

 

– Quanto della RS660 e di BK Corse hai ritrovato sulla RSV4?
«Qui devo fare una precisazione, le moto non sono totalmente differenti. Diciamo che la 660 è come fosse una sorella minore della 1100, sono molto simili. Ovviamente cambia la potenza ma ho ritrovato molte cose, lo stile di guida, le posizioni, la ciclistica richiama molto».



BK Corse ringrazia ovviamente tutto lo staff, i partners e in particolar modo Aprilia e il team Nuova M2 Racing per l’opportunità. Prossimo appuntamento a Vallelunga tra poche settimane con il gran finale di stagione.